Tra ottobre e novembre 2019: è questa l’ipotesi temporale, di un solo mese, per la riapertura dei termini di adesione alla rottamazione delle cartelle esattoriali.

Per ora, appunto, si tratta solo di un’ipotesi, che però è destinata a trovare posto in uno degli emendamenti al decreto Crescita in esame nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

I nuovi termini per la rottamazione avranno però dei perimetri ben definiti:

  • non ci sarà estensione per i carichi affidati alla riscossione nel 2018: la rottamazione riguarderà solo le cartelle affidate all’ente impositore tra il 2000 e il 2017
  • il piano di ammortamento potrebbe essere ridotto: non più 18 rate suddivise in 5 anni, come per chi ha aderito alla rottamazione entro il 30 aprile, ma in quattro anni o in quattro anni e sei mesi.

Al vaglio del Governo, inoltre, anche delle misure che permettano di evitare l’attivazione di procedure esecutive verso i contribuenti debitori che vorranno sfruttare la nuova finestra: presentando domanda di rottamazione, infatti, non potranno essere eseguiti nuovi pignoramenti.

In sospeso invece la riapertura dei termini per il saldo e stralcio, per il quale sono state presentate 277.621 domande ancora in attesa di verifiche sulla presenza dei requisiti inerenti la difficoltà economica.

Le domande per la rottamazione, invece, hanno raggiunto una quota pari a quasi 1,5 milioni: i contribuenti hanno probabilmente approfittato del maggior arco temporale disponibile per pagare e della procedura semplificata per la presentazione delle istanze.

A questi si aggiungono i 5 milioni di contribuenti, su una platea di 12 milioni, che hanno beneficiato dello stralcio automatico delle mini cartelle fino a mille euro, anche contenenti carichi dell’Inps (mentre per il momento restano fuori i crediti fino a mille euro vantati dalle Casse di previdenza).

Insieme alla possibile nuova finestra per la rottamazione, infine, Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione Finanze della Camera, ha annunciato anche il possibile via libera ala proposta di legge taglia-adempimenti tributari, sottolineando la stretta correlazione tra pace fiscale e semplificazione.

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