Il decreto fiscale, grazie ad un emendamento al Dl semplificazioni attualmente a vaglio del Senato, offre nuove opportunità di adesione alla rottamazione delle cartelle esattoriali.

A beneficiare di questa nuova possibilità sono coloro che, pur avendo aderito alla cosiddetta rottamazione – bis, non hanno versato integralmente le somme dovute per la definizione agevolata delle cartelle esattoriali. Tale importo doveva infatti essere saldato entro il 7 settembre 2018, ma ora si profila all’orizzonte una nuova data per poter beneficare ancora dei vantaggi della definizione agevolata.

L’unica condizione, infatti, per aderire alla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali è saldare tutti i propri debiti con il Fisco entro il 30 novembre 2021, invece che entro il 30 novembre 2023 come previsto per gli altri soggetti che si avvalgono delle agevolazioni. In questo modo non si danneggia chi aveva correttamente versato le somme dovute, rispettando la scadenza di dicembre 2018.

Rottamazione delle cartelle esattoriali, il calendario

I debitori nuovamente ammessi ai benefici della rottamazione delle cartelle esattoriali, se decideranno di versare quanto dovuto in un’unica rata dovranno rispettare la scadenza del 31 luglio 2019. Se invece decideranno di rateizzare l’importo, potranno farlo in un massimo di 10 rate consecutive di pari importo.

Per il pagamento delle rate non ci saranno due appuntamenti l’anno ma quattro, in deroga a quanto stabilito dal decreto fiscale, sempre rispettando la già menzionata scadenza del 30 novembre 2021. Le nuove rate per il pagamento saranno quindi:

  • 31 luglio 2019
  • 30 novembre 2019
  • 8 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre degli anni 2020 e 2021.
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I soggetti che beneficiano della riapertura dei termini per la rottamazione bis delle cartelle esattoriali potranno rientrare automaticamente anche nella rottamazione ter, se esclusi dalla sanatoria su “saldo e stralcio“. In questo caso la condizione per l’adesione agevolata è il versamento di almeno il 30% del totale dovuto entro il 30 novembre 2019, mentre per il resto rimane invariata la scadenza del 30 novembre 2021.

Rimangono escluse da tale agevolazione le imprese, in quanto non beneficiarie della sanatoria su “saldo e stralcio”, come specifica anche Il Sole 24 Ore nel proprio articolo sul tema.

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