Al via il primo taglio ai bonus fiscali: la legge di bilancio che arriverà in Parlamento per la fine di ottobre prevede un graduale azzeramento delle detrazioni fiscali che i contribuenti utilizzano nelle dichiarazioni dei redditi.

A saltare per primi sono tutti gli sconti al 19% che attualmente permettono di ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Inoltre, sempre sul tema detrazioni, la legge di bilancio si pone l’obiettivo di ridurre l’utilizzo dei contanti obbligando tutti i contribuenti Irpef a poter avvalersi dei bonus fiscali al 19% solo se il pagamento della spesa da portare in detrazione è avvenuto con carta di credito o di debito o con un altro strumento di pagamento tracciabile. I bonus fiscali, quindi, saranno utilizzati come leva per ridurre la circolazione del contante.

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Il taglio delle agevolazioni fiscali riguarderà innanzitutto i cosiddetti nuovi “ricchi d’Italia”, ossia i circa 300 mila maxi contribuenti Irpef che hanno dichiarato redditi superiori ai 120 mila euro annui. Superata questa soglia, infatti, le detrazioni Irpef saranno progressivamente ridotte, fino al azzerarsi quando il reddito dichiarato arriva a 240 mila euro l’anno. Il taglio dei bonus fiscali, così come previsto dalla norma che si vorrebbe inserire ne Disegno di legge di bilancio, coinvolge poco meno dell’1% del totale delle persone fisiche conosciute dal Fisco.

In realtà, l‘azzeramento delle detrazioni Irpef non riguarderà tutti i tipi di agevolazioni e non sarà retroattiva: restano fuori dai tagli, per espressa previsione dalla norma sulla “digitalizzazione delle detrazioni”, i bonus fiscali sui mutui prima casa e quelli sulle spese sanitarie (che rappresentano la quota maggiore di sconti utilizzati dai contribuenti per alleggerire il carico fiscale, con oltre 18 miliardi di euro).

La nuova norma, inoltre, restringe la lista dei bonus fiscali da tagliare a quelli che hanno un’aliquota del 19%: restano quindi escluse (e perciò ancora valide) le  detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici e quelle per le ristrutturazioni edilizie, le cui aliquote sono il 50% e il 65%, ma anche il cosiddetto sisma bonus e alcune agevolazioni per erogazioni liberali, la cui aliquota ad oggi è fissata al 24%.

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Se la lista dei tagli vera e propria è piuttosto ridotta, quella degli sconti che saranno ridotti è invece molto più lunga. Ecco alcuni esempi:

  • le spese veterinarie
  • le spese per lo sport dei figli
  • i costi sostenuti per i servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti come sordomuti
  • le spese funebri
  • le spese per i corsi di istruzione universitaria presso istituti statali e non statali
  • i costi sostenuti per la frequenza delle scuole di infanzia nel primo ciclo di istruzione e della scuola secondario di secondo grado
  • le spese per minorenni e maggiorenni con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento, fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado
  • i premi per le assicurazioni sulla vita e quelle per il rischio di eventi calamitosi sulla casa
  • le spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro dei beni vincolati
  • le somme a sostegno dello spettacolo e delle associazioni sportive dilettantistiche.