Quasi la metà dei professionisti iscritti alle Casse ha chiesto e ottenuto il bonus di 600 euro previsto per marzo tra le misure per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Questo il dato emerso dai numeri che le Casse hanno inviato al ministero del Lavoro, nel bel mezzo delle proteste per l’esclusione dei professionisti iscritti alle Casse per l’esclusione da alcune misure, come i contributi a fondo perduto.

In testa ai professionisti che hanno beneficiato del bonus di 600 euro di marzo ci sono circa 140mila avvocati e 100mila architetti, ma ci sono anche professioni nelle quali i 600 euro sono stati richiesti da quasi due terzi della categoria, come biologici, psicologi e geometri.

La fotografia scattata a marzo potrebbe notevolmente cambiare nei mesi successivi, anche grazie alle modifiche del perimetro dei beneficiare del sostegno, che ora estende la misura anche ai dipendenti a tempo determinato ed elimina il vincolo di iscrizione esclusiva ad un’unica Cassa, parametro che a marzo a costretto molti enti a respingere istanze già pervenute oppure alcuni iscritti a ritirare la richiesta.

Le modifiche introdotte potranno in alcuni casi allargare notevolmente la platea dei beneficiari, come nel caso dei farmacisti. D’altra parte, però, il perimetro potrebbe invece restringersi per effetto del nuovo limite introdotto dal decreto legge Rilancio, che esclude dalla platea dei beneficiari i professionisti che hanno un contratto subordinato a tempo indeterminato.

Il sostegno delle Casse

In questi mesi i professionisti si sono rivolti al proprio ente di previdenza non solo per richiedere il bonus di 600 euro statale, ma anche per altri sostegni a carico delle Casse stesse, per far fronte alle esigenze di liquidità immediata.

A registrare il maggior numero di richieste è stata l’Enpam, che per i medici aveva messo a disposizione un bonus da 1.000 euro e ha registrato 80.776 domande già liquidate, il doppio rispetto a quelle ricevuto per i 600 euro. Da sottolineare però, che in questo caso i professionisti ricevono in realtà solo 800 euro, perché 200 euro sono assorbiti dalle tasse, mentre il bonus statale di 600 euro ne è esente.

Grande successo anche per la proposta di finanziamenti senza interessi da 5mila a 50mila euro di Inarcassa, che in due settimane ha registrato 4.205 richieste, per un totale di 130 milioni di euro che ha ampiamente superato lo stanziamento di 5 milioni a copertura degli interessi. Il bando è quindi momentaneamente sospeso, e intanto Inarcassa ha deciso di innalzare il plafond a 55 milioni, in attesa dell’autorizzazione dei ministeri vigilanti per ripartire con i sostegni finanziari.

Anche la Cassa dei veterinari ha stanziato 2 milioni di prestiti agevolati fino a 10mila euro (destinati a coloro che hanno avuto una riduzione di fatturato), così come quella dei ragionieri (760 mila euro stanziati per i sussidi straordinari) e il Notariato.

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Anche i consulenti del lavoro possono accedere a prestiti agevolati e sussidi a fondo perduto, mentre per i giornalisti è previsto un assegno una tantum per gli iscritti alla gestione separata che non sono titolari di pensione e che sono in possesso di determinati requisiti.

Per i commercialisti, tra le misure più apprezzate attivate dalla Cassa c’è senza dubbio il contributo sugli affitti, che prevede un contributo fino ad un massimo di 1.000 euro per chi ha redditi sotto i 50mila euro: registrate 1.800 domande in due settimane.

Da non sottovalutare infine i contributi sulle coperture sanitarie: tutte le Casse hanno previsto sostegni ad hoc per gli iscritti in quarantena, contagiati dal Coronavirus o ricoverati.