Gli studi di commercialisti, al pari della professione di chi vi lavora, si evolvono continuamente nel tempo. La Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha tra i suoi obiettivi il monitoraggio della professione e dei cambiamenti che la riguardano e nell’ultima indagine pubblicata troviamo dati interessanti in merito alle dimensioni e alle tipologie degli studi di commercialisti.

La Fondazione ha infatti recentemente pubblicato un documento che sintetizza i risultati dell’indagine statistica sui dottori commercialisti ed esperti contabili relativa al 2018. Il report mostra come, dall’ultima rilevazione avvenuta ormai sei anni fa, gli studi di commercialisti siano molto cambiati, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni.

Nel dettaglio, ben l’89% dei professionisti coinvolti nello studio lavora all’interno di studi di commercialisti organizzati, in qualità di titolare, socio, contitolare, collaboratore o dipendente. Solo l’8,8% dei commercialisti esercita nella propria abitazione o, più in generale, in spazi non propriamente adibiti a studio professionale. Tuttavia bisogna segnalare che rispetto al passato questa percentuale è in aumento, segno che sempre più professionisti esercitano in strutture non organizzate.

Passando ad analizzare le dimensioni degli studi commercialisti, emerge come il 71% sia composto da studi piccoli, ossia con un numero di addetti che può andare da uno a cinque. Il 17,5% sono studi professionali di dimensioni medie, con un numero di addetti tra i sei e i dieci. Infine, gli studi grandi, con più di 10 addetti, sono l’11,4% del totale.

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In generale, la maggioranza degli studi (53,2%) non supera i tre addetti, mentre il 29,3% degli studi di commercialisti è “mono-addetto”.

Per avere maggiori dettagli sull’aspetto dimensionale degli studi professionali, il report si è quindi focalizzato sui dati riguardanti gli addetti. Analizzando questi dati, emerge che:

  • il 61,3% degli studi ha un solo titolare;
  • il 52,1% degli studi non ha collaboratori;
  • il 40,1% non ha dipendenti;
  • il 79% degli studi professionali non ha praticanti.

La percentuale di studi di commercialisti mono addetto è in forte aumento (dal 17,7 al 29,5%)

Per quanto riguarda le tipologie di studi di commercialisti, lo studio della Fondazione mostra come:

  • il 61,3% è studio individuale
  • il 20,1% è studio associato
  • il 13,9% è uno studio condiviso
  • 2,2% è una società di professionisti.

Questi dati mostrano come gli studi associati e le società di professionisti siano in forte crisi, ma soprattutto evidenziano una frammentarietà della professione, visto il proliferare di studi individuali. Questo fenomeno è sicuramente indice di difficoltà legate alla crisi finanziaria ed economica, ma anche il segno di una ricerca di nuove forme organizzative, dai moderni network professionali alle reti (formali o informali) di professionisti.

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