La proposta di legge presentata da Carla Ruocco e Albero Gusmeroli, presidente e vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, propone una serie di semplificazioni fiscali volte a ridurre la complessità del sistema.

Non si tratta certo della prima proposta in tema semplificazioni fiscali degli ultimi anni, come ricorda anche Il Sole 24 Ore: già nel 2010 il governo Berlusconi semplificò le modalità per aprire un’impresa (legge 78/2010), e negli anni successivi sempre il governo Berlusconi semplificò prima le modalità per richiedere il bonus Irpef per le ristrutturazioni (legge 70/2011). Facendo un salto di qualche anno, nel 2015 il governo Renzi entra nel tema delle semplificazioni fiscali introducendo la dichiarazione precompilata (decreto legislativo 175/2014) e nel 2016 la cedolare secca per i contratti di locazione (legge 193/2016). Nel 2018 il governo Gentiloni istituisce gli Isc (indici sintetici di affidabilità), mandando in pensione spesometro e studi di settore, che saranno poi definitivamente aboliti a gennaio 2019 dal Governo Conte, con la partenza della fatturazione elettronica.

La proposta di legge in esame parte dalle misure di semplificazione fiscale per passare poi a settori diversi. Vediamo quindi i diversi interventi proposti.

Semplificazioni fiscali: la proposta di legge

Ecco alcuni dei punti salienti della proposta di legge sulle semplificazioni fiscali:

  • Il divieto per l’amministrazione di chiedere ai contribuenti, in sede di controllo formale della dichiarazione di redditi, informazioni che sono già reperibili nell’anagrafe tributaria
  • L’annullamento degli avvisi di accertamento senza invito al contradditorio
  • L’obbligo per l’amministrazione finanziaria di mettere a disposizione modelli dichiarativi, istruzioni e circolari almeno 60 giorni prima della scadenza dell’adempimento
  • Al momento di prorogare i contratti di locazione, si elimina l’obbligo di confermare l’opzione per la cedolare secca
  • Pubblicazione online di tutte le delibere relative ai tributi locali

Non trova invece spazio la misura, inizialmente inserita, per la riduzione delle sanzioni sugli errori di fatturazione elettronica commessi entro il 2019, anno delle sua prima applicazione. Tuttavia, nuove misure potrebbero essere introdotte durante il passaggio in aula, come l’esenzione dall’Irap per le piccole partite Iva e il riordino dei termini dell’assistenza fiscale, con l’introduzione per i Caf di liquidare i 730 nei 15 giorni successivi alla ricezione per ridurre i termini per i rimborsi a dipendenti e pensionati.

I commenti dei commercialisti

Gli interventi fin qui esposti e presentati alla Camera sono stati apprezzati dagli operatori del settore, come è possibile desumere da una nota di Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, che ha parlato di misure “di sicura utilità per il sistema fiscale del nostro Paese”, in particolare per quanto riguarda l’invito al contraddittorio preventivo che il Fisco dovrà notificare prima di emettere un avviso di accertamento.

Gilberto Gilosa, consigliere delegato alla fiscalità, ha poi espresso l’apprezzamento dei commercialisti per il tentativo di “sburocratizzare una serie di adempimenti”, specie per quanto riguarda la possibilità per gli operatori di ricevere una delega unica, valida per tre anni, che consente di trasmettere alle Entrate più dichiarazioni.

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