30 settembre 2019: una data da ricordare, quella del primo sciopero dei commercialisti, indetto da nove sigle sindacali Adc, Aidc, Anc ,Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec, Unico). La protesta trova la propria ragione d’essere innanzitutto nella richiesta di disapplicazione degli Isa (gli ormai noti Indici di affidabilità fiscale), rimasta finora inascoltata da parte del ministero, eccezion fatta per le risposte fornite dal sottosegretario Pierpaolo Baretta durante il question time, risposte comunque giudicate deludenti dalla categoria.

Lo sciopero dei commercialisti continua oggi con un sit in nella capitale, davanti al Mef, organizzato dalle associazioni nazionali di categoria Adc, Anc, Sic e Unico, dalle 11 alle 14. Lo slogan della manifestazione dice tutto: #aveteISAgerato”.

Sciopero dei commercialisti: le forme di protesta

Le forme di protesta previste dai sindacati sono due. La prima, di natura simbolica, prevede il pagamento con due giorni di ritardo degli F24. La seconda forma di protesta riguarda invece l’astensione dalle attività in Commissione tributaria: in questo caso sono da prevedere alcuni accorgimenti.

Il processo tributario, infatti, prevede di norma l’assenza delle parti e si svolge in Camera di Consiglio, a meno che non sia espressamente richiesta la trattazione della causa in pubblica udienza. L’astensione prevista con lo sciopero dei commercialisti, quindi, riguarda solo quei processi tributari per i quali è stata richiesta la pubblica udienza per l’esame del merito della controversia oppure i casi in cui sia stata chiesta la sospensione dell’atto originario o della sentenza. Questi casi riguardano la maggioranza dei ricorsi pendenti.

Il professionista ha quindi due modalità per comunicare la propria adesione allo sciopero dei commercialisti:

  • In forma orale, il giorno stesso dell’udienza in Commissione tributaria si dichiara l’astensione
  • In forma scritta, con un atto sottoscritto in carta libera da depositare presso la segreteria della Commissione tributaria presso cui pende il ricorso almeno due giorni prima dell’udienza.

Se si sceglie la forma scritta, non sarebbe necessario presentarsi in udienza: tuttavia, in forma preventiva, è consigliabile presenziare comunque all’udienza per verificare che la dichiarazione di astensione si stata regolarmente acquisita, dal momento che si tratta del primo sciopero della categoria.

In caso di mancata acquisizione, infatti, la commissione potrebbe procedere alla trattazione della causa, riportando l’assenza ingiustificata del commercialista.

Se invece la dichiarazione di adesione allo sciopero è stata correttamente acquisita, il giudice ne prende atto e può scegliere due tipi di rinvio: a data fissa, stabilendo un’altra data ravvicinata per l’udienza, o a nuovo ruolo, nel qual caso i tempi potrebbero essere più lunghi.

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