Quella appena iniziata è una settimana densa di importanti scadenze fiscali. A partire dal saldo dell’Imu, in scadenza questo giovedì 16 dicembre, che farà entrare nelle casse del Fisco 9,7 miliardi e coinvolge 25 milioni di proprietari di seconde case; ma due giorni prima, ossia il 14 dicembre, scadono anche i termini per il pagamento, da effettuarsi in un’unica soluzione, per la Rottamazione ter e il Saldo e Stralcio, meglio noto come Pace Fiscale. Rispetto al precedente termine, il saldo per questo pagamento è slittato di 14 giorni, per effetto dei 5 giorni di tolleranza e dei 9 giorni di mini proroga stabilita dal decreto fiscale.

Ma andiamo per ordine e vediamo tutte le scadenze fiscali di questa settimana pre natalizia.

Rottamazione ter: le discussioni in Parlamento

Se il Fisco può fare affidamento sulle entrate provenienti dall’Imu sulle seconde case (imposta che si somma alla cedolare secca per le seconde case in affitto), per quanto riguarda gli incassi della Rottamazione ter e del Saldo e Stralcio ci sono ancora discussioni in corso tra la maggioranza e il Governo, che potrebbero portare a nuovi cambiamenti.

Sono infatti numerose le istanze all’interno del Parlamento che richiedono, in modo assolutamente trasversale tra i partiti e l’esecutivo, una riapertura che potrebbe portare ad una nuova pace fiscale. Molti infatti hanno riportato una delusione dal mini intervento contenuto nel decreto fiscale e hanno quindi puntato l’attenzione sulla manovra, che potrebbe diventare veicolo di una nuova pace con l’amministrazione fiscale. In altre parole, si discute la riammissione al beneficio della rottamazione per chi non ha pagato, concedendo una nuova rateizzazione. La scadenza del 14 dicembre, infatti, è indifferibile: se non si paga, si decade dai benefici dalla pace fiscale.

Il Governo, però, sembra non essere intenzionato a seguire la strada di un nuovo intervento in manovra, come dichiara il viceministro all’Economia e delle Finanze, Laura Castelli: “Al tavolo del fisco, con tutta la maggioranza, si è scelta una strada precisa, approvata poi dal Consiglio dei ministri, che vale 8 miliardi. In questo schema le cartelle esattoriali non ci sono. Penso anche io che sia un tema importante, ma molto oneroso, e non contenibile nelle risorse a disposizione del Parlamento. La maggioranza al Senato, che lavora sulla legge di bilancio, lo sa bene”.

Nonostante ciò, sono in molti ad essere convinti che la crisi economica correlata alla pandemia sia ben lontana dell’essere conclusa, e che pertanto non sia sensato “togliere” liquidità ai cittadini ma soprattutto alle imprese, specie ora che con la riforma Irpef dovrebbero poter disporre di maggiori risorse. In tal senso, Matteo Salvini, leader della Lega, ha affermato: “A noi piacerebbe intervenire anche sulle cartelle di Equitalia per rottamare le troppe cartelle che sono pronte a partire”.

Insomma, non sono pochi in Parlamento, ma anche tra i piccoli imprenditori, a richiedere un piano più leggero dei pagamenti, come si è potuto vedere in occasione del confronto sul dl fiscale, quando diversi dei 915 emendamenti presentati erano di fatto allineati. Ad esempio, Lega, Pd e FI hanno depositato in commissione Finanze degli emendamenti sostanzialmente uguali per chiedere la proroga dal 30 novembre al 31 dicembre della scadenza per pagare le rate arretrate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, o in alternativa per suddividere il saldo in quattro rate trimestrali, la prima da far cadere entro la fine dell’anno.

Le scadenze fiscali del 16 dicembre

Come anticipato, entro giovedì 16 dicembre è necessario pagare il saldo dell’Imu, ma non si tratta dell’unica scadenza a cadere in questo giorno. Il 16 dicembre infatti scadono anche gli adempimenti periodici Irpef, Inps e Iva per i per i contribuenti titolari di partita Iva e per i sostituti d’imposta.

 

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