I reati tributari nel nostro Paese sono in forte calo: scendono del 28% le violazioni in materia di imposte dirette e Iva contestate da Guardia Di Finanza, Agenzia delle Entrate e Dogane. Inoltre, solo il 9% dei procedimenti pendenti nei tribunali si è concluso con una condanna, sul totale dei definiti nel 2019: è quanto riporta il Sole 24 Ore, sulla scorta dei dati del Ministero della Giustizia. Nel dettaglio, il 4% dei procedimenti si conclude con una condanna davanti al Gip o al Gup, mentre se consideriamo i procedimenti senza patteggiamento o riti abbreviati la quota delle condanne sale al 22%.

I dati, chiaramente, possono essere letti in due diverse direzioni. Da una parte, potrebbero essere le constatazioni iniziali a non reggere il procedimento, dall’altra i reati tributari prevedono un extra lavoro per Procure e Tribunali, e la presenza di competenze multidisciplinari, per arrivare a conclusione.

Proprio la Corte dei Conti ha sottolineato come lo strumento penale ricopra un ruolo di scarsa rilevanza nella lotta all’evasione. Secondo i dati forniti dalla Corte, infatti, sui reati tributari nel 2018 c’è stato un passo indietro: siamo tornati quasi ai livelli del 2016, quando entrò in vigore la riforma del penale tributario del Governo Renzi, che prevedeva l’innalzamento delle soglie di punibilità dei reati e la depenalizzazione dell’abuso di diritto.

Leggendo i dati, emerge come di fronte al consistente aumento dei contribuenti denunciati dalla Guardia di Finanza (quasi 14.000) e posti in arresto (400), si riscontra invece una forte riduzione delle violazioni accertate, con un calo del 36,6% che interessa tutte le tipologie di reato tributario.

In particolare, il calo più evidente si registra per le emissioni di fatture per operazioni inesistenti (meno 64%) e per le indebite compensazioni (meno 47,7%). Restano invece alti i reati per omessi versamenti, pur rimanendo nel nel calo generale dei reati tributari. Inoltre, la Corte sottolinea il numero sempre troppo alto sui reati per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (i reati accertati sono 343).

Il calo complessivo dei reati tributari è comunque frenato dalle violazioni accertate dall’Agenzia delle Entrate e Dogane. Nel primo caso, infatti, i soggetti denunciati crescono del 9,3% e le violazioni aumentano del 4,7% rispetto al 2017. Notevolmente più consistente l’aumento delle Dogane, con un più 48,2%: se infatti le violazioni sulle accise calano del 30%, le frodi doganali quasi raddoppiano, passando dalle 367 violazioni del 2017 alle 810 del 2018.

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