Come cambierà la Pace Fiscale nel 2019? Sanatoria irregolarità formali, rottamazione ter, bonus bebè: sono solo alcuni degli argomenti introdotti nel maxi emendamento al Decreto Fiscale. L’emendamento omnibus ha superato il primo step di approvazione al Senato ed è in attesa di quella definitiva alla Camera. Le novità introdotte modificherebbero notevolmente quanto previsto per la Pace Fiscale: vediamo insieme le più importanti.

Pace Fiscale 2019: addio al condono

La prima novità del processo di conversione in legge del decreto fiscale riguarda il condono vero e proprio, ossia quello che prevedeva una dichiarazione integrativa speciale per i redditi non dichiarati fino a 100.000 euro.

Al posto del condono, la Pace Fiscale 2019 prevede un’altra sanatoria, che riguarda gli errori formali nella dichiarazione dei redditi. La norma sostituisce integralmente l’articolo 9 del decreto fiscale, dedicato appunto al condono e introduce la possibilità di sanare gli errori formali commessi entro il 24 ottobre 2018. Tali errori potranno essere sanati con un versamento di 200 euro per ciascun periodo di imposta a cui si riferiscono le irregolarità. Il versamento dovrà essere effettuato in due rate, entro il 31 maggio 2019 ed entro il 2 marzo 2020.

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Liti con il Fisco: cosa prevede la Pace Fiscale 2019

Altra importante novità sono i cosiddetti maxi sconti per chi archivia le liti con Fisco. In base a quando si chiuderà la lite, infatti sarà possibile ottenere una determinata percentuale di sconto. Nel dettaglio:

  • Sconto del 10%, senza sanzioni o interesse, se si chiude la lite a ricorso presentato. Il pagamento potrà essere rateizzato in 5 anni
  • In caso di vittoria in primo grado, il contribuente potrà pagare solo il 40% di quanto dovuto al Fisco
  • In caso di vittoria di secondo grado, il contribuente che chiude la lite pagherà solo il 15% di quanto dovuto
  • In caso di vittoria nei due gradi di giudizio, il contribuente sarà tenuto a pagare solo il 5% dell’importo dovuto.

Rottamazione ter: aumentano le rate

La definizione agevolata delle cartelle esattoriali prevedrà un maggior numero di rate, che passano da 10 a 18. Le scadenze annuali saranno quindi quattro, e non più due, a  partire dal 2020.

Sarà inoltre tollerato un ritardo fino a 5 giorni nel pagamento delle rate, senza che decadano le agevolazioni previste della rottamazione ter.

Confermato, infine, il saldo e lo stralcio delle cosiddette mini-cartelle, ossia quelle di importo fino a 1.000 euro, per i debiti compresi tra il 2000 e il 2020.

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Pace Fiscale 2019: le altre misure approvate in Senato

Il maxi emendamento ha ampliato notevolmente l’ambito di applicazione del Decreto. Tra le altre misure approvate infatti troviamo:

  • La proroga per il 2019 del bonus bebè, che viene maggiorato del 20% per ogni figlio successivo al primo. Confermate le due soglie di reddito per l’assegno, che sarà pari a 800 euro al mese per le famiglie con un ISEE fino a 25.000 e di importo raddoppiato con un ISEE sotto i 7.000 euro. Il bonus è valido per il primo anno di vita o di ingresso in famiglia dopo l’adozione
  • La proroga di un anno dell’obbligo di trasformazione delle Popolari in Spa
  • Lo scudo anti-spread per banche non quotate, come le Bcc
  • La tassa sul money transfer: sui trasferimenti extra europei sarà applicata un’imposta dell’1,5% del valore di ogni singola operazione, a partire da un minimo di 10 euro;
  • Sulla fatturazione elettronica, è stata approvata l’esclusione dall’obbligo per gli operatori sanitari e il prolungamento fino a settembre delle sanzioni “soft”
  • L’introduzione della dichiarazione IVA precompilata per i soggetti minori
  • La possibilità per la Guarda di Finanza di accedere all’anagrafe dei rapporti finanziari.