Il Fisco è sempre più digitale: con il provvedimento n. 120768 l’Agenzia delle Entrate ha definito le nuove regole e modalità delle notifiche PEC nei confronti dei contribuenti.

Il nuovo modello, in vigore a partire dal 1 luglio 2017, riguarda tutti i contribuenti che non hanno l’obbligo di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata. La notifica a mezzo PEC è alternativa alle modalità ordinarie già esistenti e riguarda gli atti impositivi e in generale tutti gli atti che devono essere notificati per legge. I contribuenti che non richiederanno di ricevere le notifiche degli atti via PEC, quindi, continueranno a ricevere tali atti secondo le modalità tradizionali, dalla raccomandata all’ufficiale giudiziario.

Come richiedere l’invio di notifiche PEC al Fisco

Per richiedere di ricevere le notifiche dell’Agenzia delle Entrate via PEC è necessario presentare un apposito modello tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Tale modulo può essere utilizzato esclusivamente da persone fisiche residenti e non residenti, oppure da associazioni ed enti non commerciali che non devono dotarsi di un’indirizzo PEC per legge.

Presentando il modello si chiede al Fisco di ricevere la notifica degli atti tributari tramite PEC all’indirizzo indicato. L’indirizzo può essere quello del contribuente oppure quello di professionista di fiducia, come un avvocato o un commercialista; in alternativa, è possibile comunicare l’indirizzo di posta elettronica certificata di un coniuge, di un parente o affine fino al quarto grado.

iContenzioso Prova Gratis - banner 3 leaderboard

Gli atti tributari notificati via PEC dall’ente della riscossione

Anche l’agente della riscossione, sempre a partire dal 1 luglio 2017, potrà utilizzare l’indirizzo PEC per notificare le cartelle di pagamento e gli atti di riscossione coattiva mediante ruolo, relativamente a tutti gli incarichi affidati dagli enti creditori.

Se il contribuente aveva precedentemente comunicato un indirizzo PEC (prima del 30 giugno 2017), l’ente della riscossione può continuare ad utilizzarlo, tranne nei casi di:

  • revoca dell’indirizzo da parte del contribuente;
  • comunicazione di un nuovo indirizzo PEC tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Come revocare o modificare l’indirizzo PEC

Per chiedere la revoca dell’indirizzo PEC dagli archivi dell’agente della riscossione è necessario inviare un’apposita comunicazione. L’ente dovrà comunicare all’interessato l’avvenuta revoca, con effetto dal quinto giorno successivo a quello della ricezione della richiesta.

È invece possibile modificare il proprio indirizzo PEC inviando all’Agenzia delle Entrate apposita richiesta tramite il nuovo modulo; anche in questo caso, la modifica ha validità da quinto giorno successivo alla ricezione della richiesta da parte dell’ufficio competente.

Ricordiamo che se l’indirizzo PEC è inserito nel registro INI-PEC (obbligatorio per i titolari di partita IVA, professionisti e imprese), non potrà essere utilizzato dall’Agenzia delle Entrate né dall’ente della riscossione. Se il contribuente vuole indicare al Fisco tale indirizzo, dovrà provvedere alla sua rimozione dall’archivio INI-PEC.

iContenzioso - Prova Gratis banner 2 468x60

Cosa succede se la casella PEC è piena o l’indirizzo non è valido?

Nel caso in cui la casella PEC sia piena, l’ufficio interessato effettuerà un secondo tentativo di consegna almeno sette giorni dopo il primo invio; se la casella risulta ancora piena, oppure l’indirizzo fornito dal contribuente è inattivo o non valido, la notifica dell’atto tributario avverrà secondo le modalità ordinarie (ad esempio con una raccomandata).

Il perfezionamento delle notifiche via PEC

La notifica di una atto tributario inviata via PEC si ritiene perfezionata quando:

  • il gestore della casella di posta elettronica certificata del notificante trasmette la ricevuta di accettazione, con la relativa attestazione temporale che documenta la spedizione del messaggio;
  • il gestore della casella di posta elettronica certificata del destinatario trasmette all’ufficio l’avvenuta consegna.

Ricevi le notifiche via PEC per i tuoi clienti? Organizzati al meglio!

Come già specificato, il contribuente può indicare anche l’indirizzo PEC del proprio commercialista o avvocato per la ricezione delle notifiche del Fisco.

Ma come gestire le notifiche degli atti tributari per tutti i clienti, senza il rischio di perdere comunicazioni importanti?

Che tu sia un libero professionista o il titolare di uno studio professionale, puoi fare affidamento su iContenzioso: carichi tutti i documenti sulla piattaforma e hai un backup automatico dei dati. Hai sempre tutte le pratiche a tua disposizione, da qualsiasi dispositivo ed ovunque sei, ed in più ricevi notifiche ed alert per le scadenze.

Prova iContenzioso, hai una DEMO gratuita di 30 giorni: richiedila qui, siamo sicuri che non potrai più farne a meno!