Sono partite le lettere dell’Agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione IVA. Grazie all’incrocio e all’elaborazione di dati, infatti, l’Agenzia delle Entrate può comunicare a professionisti e imprese eventuali inadempienze, e consentire così l’adeguamento spontaneo.

Un nuovo corso, quello della compliance, iniziato da qualche tempo e che vede l’Agenzia delle Entrate impegnata a costruirsi veste più vicina a cittadini e imprese. Vediamo quindi nel dettaglio le comunicazioni che professionisti e imprese potranno trovare nelle lettere del Fisco.

Liquidazioni IVA: i diversi casi riportati nelle lettere dell’Agenzia delle Entrate

Le lettere recentemente inviate sono relative al primo trimestre 2017 e rilevano irregolarità o la mancanza dei versamenti per la liquidazione dell’IVA.

Nel primo caso, quello relativo a inesattezze tra i versamenti IVA effettuati e i dati comunicati al Fisco, la lettera è molto breve; si rimanda infatti al sito dell’Agenzia delle Entrate per la verifica dei dettagli, nel cassetto fiscale del contribuente, alla voce “Fatture e corrispettivi”.

Se invece non risulta alcun versamento da parte del contribuente, l’Agenzia delle Entrate segnala nella lettera la mancata ricezione del pagamento tramite modello F24, spiegando come si può rimediare in caso si tratti di un errore. È infatti possibile che il mancato versamento della liquidazione IVA sia dovuto all’inserimento di un codice tributo o di un anno di riferimento errato. In tal caso, è possibile correggere il modello F24 errato direttamente online.

Infine, nel caso in cui quanto dovuto per la liquidazione dell’IVA non sia stato versato, è possibile avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso. In tal modo è possibile mettersi in regola con il Fisco diminuendo le spese per le sanzioni e gli interessi di mora.

Nel caso si ritenga che quanto rilevato dal Fisco sia errato, è possibile rivolgersi all’ente tramite call center o direttamente presso gli uffici dislocati sul territorio.

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Lotta all’evasione IVA: gli obiettivi del Fisco

Il lavoro dell’Agenzia delle Entrate contro l’evasione dei tributi Iva non finisce qui. Mentre le prime lettere partivano, si lavorava già alla seconda tranche di dati relativi alle liquidizioni IVA, riferiti al trimestre aprile-giugno. A questa operazione si affianca quella relativa allo spesometro; l’obiettivo previsto è il recupero di 2,11 miliardi di euro, ma non si esclude che le stime possano essere riviste al rialzo.

Tale obiettivo potrà essere raggiunto non solo grazie all’IVA, ma anche grazie alle imposte dirette riscosse dal Fisco tramite i solleciti; inoltre, un ruolo fondamentale è giocato dalla riduzione degli omessi versamenti, anche grazie ai controlli automatizzati.

Ad influire positivamente sulle entrate del Fisco, e sulla riduzione dell’evasione sull’IVA, è proprio la compliace, basata su una trasmissione delle informazioni più rapida ed efficiente.

Adempimenti fiscali: le difficoltà di professionisti e imprese

Ovviamente il doppio adempimento per la liquidazione IVA e lo spesometro 2.0 ha un impatto notevole sui imprese e studi professionali, in termini di tempi, costi e organizzazione. Non bisogna però disperare! Queste attività assorbono una parte considerevole del nostro tempo, ma grazie all’utilizzo di un software gestionale possiamo ottimizzare molti altri processi.

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