Brutte notizie per le Partite Iva: l’ultima bozza della Manovra fiscale conferma i nuovi vincoli di ingresso al regime forfettario per le partite Iva fino a 65 mila euro. Nonostante le smentite da parte delle forze politiche, quindi, il Governo conferma i paletti introdotti nel Documento Programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles.

In particolare, nel Ddl Bilancio si delinea l’esclusione dalla flat tax per chi eroga compensi superiori a 20mila euro l’anno a collaboratori e addetti, ma anche per chi, oltre all’attività autonoma o imprenditoriale, percepisce un reddito da lavoro dipendente o da pensione superiore ai 30 mila euro.

Scampato invece l’obbligo di fatturazione elettronica, ipotizzato inizialmente per ridurre l’accesso al regime fiscale agevolato, ma si introdurrà un meccanismo premiale per i forfettari che sceglieranno di avvalersi della fattura elettronica per tutte le cessioni di beni o le prestazione di servizi. In tal caso, infatti, il Fisco ridurrà il tempo a sua disposizione per effettuare accertamenti, passando da 5 a 4 anni dalla presentazione della dichiarazione.

L’unico vincolo che per ora sembra non essere stato considerato è quello relativo ai beni strumentali: i professionisti che aderiscono la regime forfettario potranno quindi continuare anche nel 2020 ad effettuare investimenti per la propria attività. Si tratta di un vincolo già rimosso dalla legge di Bilancio dello scorso anno: prima di allora, infatti, le Partite Iva con un regime di tassazione ridotta potevano effettuare acquisti in beni capitali per una cifra non superiore ai 20 mila euro l’anno. Lo scorso anno erano stati rimossi anche i vincoli su addetti e collaboratori, insieme a quello sugli altri redditi percepiti, che invece, come appena visto, sono stati reintrodotti nella Manovra 2020.

Di particolare importanza la precisazione, contenuta nella bozza di manovra, che prevede che il reddito assoggettato al regime forfettario sia considerato in tutti quei casi in cui le norme in vigore facciano riferimento al possesso dei requisiti reddituali per il riconoscimento delle agevolazioni tributarie, e non solo. Tradotto, il reddito assoggettato al regime forfettario sarà calcolato anche nell’Isee.

Confermato anche lo stop al regime analitico con flat tax al 20% per le Partive Iva con compensi tra i 65.001 e i 100.000 euro, inizialmente previsto a partire dal 1 gennaio 2020. La misura, infatti, doveva essere approvata dalla commissione Ue, alla quale però non è mai arrivata una richiesta di via libera.

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