Nei primi sei mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo, la fatturazione elettronica raggiunge quasi il miliardo di dati trasmessi al Fisco. Lo riporta Il Sole 24 Ore, a seguito di quanto emerso dai dati di Agenzia delle Entrate.

I file transitati sulla piattaforma Sdi, dal 15 gennaio ad oggi, sono infatti oltre 918 milioni, pari a più di 916 fatture elettroniche memorizzate.

Analizzando più nel dettaglio i dati, emerge che la fatturazione elettronica ha coinvolto:

  • il 53,77% dei documenti trasmessi nei rapporti B2B
  • il 44,7% dei dati trasmessi nei rapporti B2C
  • l’1,53% nei rapporti B2G.

Importi che hanno un valore, Iva inclusa, pari a 16,14 miliardi di euro.

La fase di rodaggio della fatturazione elettronica sembra quindi volgere al termine e Agenzia delle Entrate, insieme al partner tecnologico Sorgei, ha annunciato diverse novità.

Nei prossimi giorni sarà infatti rilasciata, anche per l’app, la procedura per la numerazione automatica delle fatture elettroniche, come anche quella per il blocco fattura in caso di documento duplicato. Inoltre, sul Portale web potranno transitare anche le fatture carburante, l’autofattura per chi emette documenti verso le Pubbliche Amministrazioni e si ampliano i documenti del trasporto come quelli dei dati Ordine e Acquisto.

Tornando ai dati diffusi da Agenzia delle Entrate sulla fatturazione elettronica, è possibile un’ulteriore analisi di dettaglio sulla distribuzione regionale e “professionale” delle fatture elettroniche.

La regione in testa per numero di e-fatture è la Lombardia, con 512 milioni di documenti, seguita Lazio, Emilia Romagna e Veneto. Sono invece 87 mila le fatture elettroniche arrivate da soggetti non residenti, mentre in coda alla classifica troviamo Molise e Valle d’Aosta.

Se invece analizziamo i dati sulle categorie professionali, emerge che ad utilizzare maggiormente la fatturazione elettronica sono gli operatori nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, insieme agli operatori nel settore delle riparazioni di autoveicoli e motocicli. Seguono i professionisti nei servizi di informazione e comunicazione.

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