Il contributo unificato per le cause istaurato dinanzi alle Commissioni tributarie provinciali e regionali è stato introdotto nel 2011, sostituendo così il pagamento della marca da bollo: in tal modo la normativa ha risposto all’esigenza di semplificazione che aveva già visto l’introduzione di questa tipologia di imposta per i provvedimenti davanti ai giudici ordinari, in sostituzione di quelle previste da normative precedenti.

Ma come pagare il contributo unificato nel Processo Telematico Tributario?

Per i ricorsi e gli appelli depositati presso le segreterie di tutte le Commissioni tributarie provinciali e regionali è possibile assolvere al pagamento del contributo unificato anche attraverso il nodo dei pagamenti – Spc, ovvero mediante PagoPA. In un primo momento tale possibilità era prevista solo per le Commissioni tributarie presenti in Toscana e nel Lazio, ma con l’avvio del processo tributario telematico, nel 2019, questa modalità è stata estesa sull’intero territorio nazionale.

L’utilizzo di PagoPA per i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione infatti è sempre più diffuso, non solo nell’ambito della giustizia, ma anche, ad esempio, per i servizi universitari, per i quali si possono eseguire i versamenti online con le modalità previste dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID).

Cos’è il CUT, il contributo unificato tributario

Prima di approfondire le diverse modalità con le quali è possibile pagare il contributo unificato nel processo tributario telematico, è opportuno ricordare cos’è nel concreto questa imposta.

La legge (artt. 13 e 14 T.U. sulle spese di giustizia, D.P.R. n. 115/2002) prevede che la parte che deposita l’atto introduttivo di un processo tributario, ossia la cosiddetta parte ricorrente, sia tenuta al pagamento di una somma forfettaria, ossia del contributo unificato, stabilita in base al valore della controversia. Sono stati pertanto individuati degli scaglioni di riferimento in merito alle cause che si svolgono davanti alle Commissioni tributarie provinciali e regionali, e per ogni scaglione è stato individuato l’importo da pagare a titolo di CUT  (Art. 13 co. 6 – quater D.P.R. n. 115/2002).

Nel dettaglio, il contributo unificato è pari a:

  • 30 euro, per le controversie di valore fino a 2.582,28 euro;
  • 60 euro, per le controversie da 2.582,28 euro a 5.000 euro;
  • 120 euro, per le controversie da 5.000 euro a 25.000 euro;
  • 250 euro, per le controversie da 25.000 euro a 75.000 euro;
  • 500 euro, per le controversie da 75.000 euro a 200.000 euro;
  • 1.500 euro, per le controversie di valore oltre 200.000 euro.

Nel caso in cui la causa non abbia un valore determinabile, il CUT è di 120 euro in primo grado e di 1.036 euro per il giudizio diimpugnazione dinanzi alla Corte di Cassazione.

Come determinare il valore delle controversie

Il valore della controversia, e quindi l’importo del contributo unificato da versare, si determina in base alle somme dovute a titolo di imposta, considerate al netto di sanzioni ed interessi (D. Lgs. n. 546/1992 come richiamato dal D.P.R. n. 115/2002). Se l’oggetto del ricorso è la sola sanzione, il valore della causa sarà determinato sull’importo della sanzione stessa.

Il valore della causa, determinato sulla base dei criteri appena enunciati, deve essere espressamente indicato dalla parte ricorrente nelle conclusioni dell’atto introduttivo, con riferimento a ciascun atto impugnato anche in grado di appello.

L’importo del contributo unificato tributario, infine, aumenta per una somma pari alla sua metà nel caso in cui nel ricorso introduttivo non sia stato indicato il numero di fax del difensore e il codice fiscale del contribuente.

Si tratta quindi di un calcolo da effettuare con estrema attenzione, ma che può essere semplificato grazie all’utilizzo di un software gestionale come iContenzioso, dedicato espressamente ai professionisti che si occupano di contenzioso tributario. iContenzioso, infatti, è l’unico software per il Contenzioso Tributario che calcola automaticamente l’importo del Contributo Unificato; in più, con la funzione di creazione della Nota di Iscrizione a Ruolo tutto quello che devi indicare sarà già presente nel modulo precompilato.  Per provare questa funzionalità puoi richiedere una prova gratuita di 30 giorni, e scoprire tutte le potenzialità di iContenzioso.

Come si paga il contributo unificato tributario con PagoPA

Per effettuare il pagamento del CUT tramite PagoPA è necessario accedere al Sistema informativo della Giustizia Tributaria, ossia il Sigit, all’interno dell’applicazione del processo tributario telematico. In tal modo si abbina in modo automatico il pagamento al ricorso presentato, attraverso l’aggancio al numero di iscrizione a ruolo del ricorso o dell’appello, senza ulteriori adempimenti da parte dell’utente.

Si può effettuare il pagamento tramite il servizio PagoPA sia nel corso dell’operazione di costituzione in giudizio, sia successivamente, tramite la linea di pagamento PagoPA della sezione pagamenti Cut.

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Nel caso si effettui il pagamento durante l’operazione di costituzione in giudizio, si può procedere direttamente dall’e-mail di conferma di avvenuta presentazione del ricorso/appello, selezionando l’apposito link. Nel dettaglio, ecco i passaggi da seguire:

  1. depositare il ricorso o l’appello tramite il processo tributario telematico;
  2. attendere la mail di conferma di avvenuta presentazione del ricorso/appello contenente il numero di RGR/RGA e il link per il pagamento;
  3. cliccare sul link: dopo l’autenticazione, si deve accedere alla pagina del Sigit – Pagamento Cut, dove sono riportati gli ulteriori dati richiesti per perfezionare il pagamento;
  4. inserire i dati richiesti per il perfezionamento del pagamento;
  5. cliccare su Paga.

Se invece si preferisce pagare il CUT in un momento non contestuale all’iscrizione a ruolo, ricorrendo alla linea pagamento tramite PagoPA, si deve:

  1. accedere alla sezione pagamenti contributo unificato tributario e selezionare pagamento tramite PagoPA;
  2. indicare la Regione, la Commissione, il registro generale, la tipologia di atto;
  3. cliccare su ricerca;
  4. selezionare l’icona dettaglio dell’atto individuato;
  5. eventualmente modificare alcuni dati;
  6. cliccare su Paga.
Oltre che con il servizio PagoPA, il contributo unificato tributario si può pagare con le seguenti modalità:
  1. con modello F23 presso gli sportelli delle banche e di Poste Italiane S.p.A. In tal caso è necessario indicare:
    • il codice tributo (171T)
    • la descrizione “Contributo unificato di iscrizione a ruolo nel processo tributario – Art. 9 del D.P.R. 30 maggio 2002, n° 115”
    • il codice ufficio o ente, rilevabile nella pagina della Commissione tributaria adita, consultabile tramite il servizio “Sedi” delle Commissioni;
  2. con contrassegno, acquistabile presso le rivendite autorizzate di generi di monopolio e di valori bollati ed apponendolo sul modello Comunicazione di versamento del contributo unificato;
  3. mediante il conto corrente postale n° 1010376927, intestato a “Tesoreria di Viterbo – Contributo Processo Tributario art. 37 D.L. 98/2011”.

Se si deposita il ricorso o l’appello con modalità telematica, le ricevute del pagamento tramite F23 o conto corrente e il modello per il pagamento con contrassegno devono essere scansionati in formato pdf/A, firmati digitalmente e trasmessi tramite il Ptt. L’originale del contrassegno deve poi essere consegnato alla Commissione tributaria adita.